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SEGESTA 

Caratteristiche sensoriali del vino

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Vista: Il Nero D’Avola si presenta di colore rosso scuro con sfumature aranciate.

Olfatto: Al naso è delicato, esprime note fruttate dell’amarena, della ciliegia, del ribes nero, della prugna, della more, del mirtillo e della viola.

Gusto: Al palato è deciso, termina con una persistenza equilibrata e morbida, molto complesso ma dai tannini equilibrati:
Una traccia balsamica fa da contrasto per un finale morbido con richiami di aromi di cacao, chiodi di garofano, carruba, cannella, cuoio, eucalipto e liquirizia.

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Abbinamento: Allato ideale per abbinare tutti i piatti saporiti della tradizione culinaria regionale, si abbina perfettamente a formaggi stagionali, carni alla brace, arrosti, carni rosse in generale, funghi di bosco e piatti di selvaggina.

 

Temperatura di servizio: 16-18°C

Bicchiere di servizio: Calice Ballon ampio

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Info

Come molte altre varietà, è stato introdotto nell'isola ai tempi della colonizzazione greca e conserva memoria delle sue antiche origini nella tradizionale forma d'allevamento ad

Oggi viene coltivato in quasi tutta la regione, ma è

originario delle contrade siracusane di Noto e Pachino.

Esistono diverse differenze di carattere fra i Nero D'Avola prodotti nella parte centro occidentale della Sicilia (il Segesta è uno di questi) e quelli della zona sud-orientale: i primi risultano quasi sempre più fruttati e dolci al palato; i Nero d'Avola coltivati

nella zona sud-orientale, sono decisamente più fini e articolati, con spiccati sentori di fiori secchi e spezie.

La coltivazione del Nero d'Avola in Sicilia vanta una

tradizione secolare, anche se le prime testimonianze scritte del vitigno e dei suoi vini risalgono al XVI secolo.

È interessante notare che, almeno fino alla prima metà del XX secolo, il vino Nero d'Avola veniva utilizzato, quasi esclusivamente, come vino da taglio, miscelato con altri vini per conferire al prodotto finale maggiore corpo e vigore. In particolare, erano i vini rossi del Nord Italia e quelli francesi a giovarsi delle doti di struttura e personalità del Nero d'Avola.

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AZIENDA VITIVINICOLA

Solo dagli anni '60 circa del XX secolo, i viticoltori siciliani cominciarono a concentrarsi sulla sua coltivazione qualitativa e sulla produzione di vini in purezza con risultati davvero eccellenti

Il nome "Nero d’Avola" è il frutto dell'unione di due parole: "nero", cioè "uva a bacca nera", e "Avola", una città siciliana, in provincia di Siracusa, considerata la patria del vitigno e dei suoi vini.

In passato, il Nero d'Avola era conosciuto anche con il termine del dialetto siciliano "Calaulisi", da "calea", cioè "uva" e "Aulisi", cioè "Avola".

La parola "Calaulisi" è stata spesso tradotta, erroneamente, con "Calabrese".

Almeno fino agli inizi del secolo scorso, "Calabrese" era il termine più diffuso per indicare l'attuale Nero d'Avola.

Pur consapevoli dell'errata interpretazione, i commercianti siciliani puntavano sul nome "Calabrese" perché, all'epoca, i vini della Calabria erano più ricercati sul mercato, soprattutto dai produttori francesi.

In particolare, quelli calabresi erano i vini da taglio più richiesti, per arricchire e rinforzare i rossi d'Oltralpe! Per vendere i loro vini, alcuni produttori siciliani commercializzavano i loro prodotti con il nome "Calabrese".

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