PHOENICIAN

Caratteristiche sensoriali del vino
Vista: Il Nocera Phoenician si presenta giovane,
elegante e brioso di colore rosso scuro con una
buona struttura e riflessi violacei.
Olfatto: Al naso è delicato, ha un fine bouquet con note di sottobosco; svela un ventaglio olfattivo di macchia mediterranea, accenti di piccoli frutti scuri, mirto e ricordi marini.
Gusto: Al palato appare subito ben presente grazie ad un tannino gentile ed avvolgente sulla lingua, il finale è mediamente persistente e mai invadente
Abbinamento
Da stappare insieme alla carne rossa o alla selvaggina, è perfetto con la tagliata di entrecote o filetto di vitello al pepe verde, piatti piccanti, speziati o molto saporiti e formaggi a pasta dura.
Il rosso per chi non rinuncia ai rossi anche d’estate, perfetto per le grigliate estive.
Temperatura di servizio: 16-18°C
Bicchiere di servizio: Calice Ballon ampio
Info
Del suo antico passato si sa poco anche se alcuni lo identificano con il vitigno dei fenici prima e dei cartaginesi poi.
L’inizio della produzione si fa risalire al VII secolo a.C nelle colonie greche, e come testimonia Plinio i nobili romani lo apprezzarono in particolar modo come Mamertinum.
In tempi recenti, il Nocera per il suo ottimo vino rosso rubino venne molto coltivato soprattutto nel XIX secolo quando rese verdi le colline di Furnari (Me) anche perché venduto in
Francia come vino da taglio.
Viala e Vermorel (1901-10), affermano che è molto difficile tracciare la storia di questo
vitigno per la quasi totale assenza di indicazioni certe, ma che in ogni caso è fuor di dubbio che si tratti di un antichissimo vitigno della Sicilia.
A partire dal 1960 venne gradualmente e in parte soppiantato dai vitigni etnei Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e anche da vitigni alloctoni.
AZIENDA VITIVINICOLA
Vinificato in purezza il Nocera produce un vino caldo e intenso; forte come il suo vitigno che regala acini dalle bucce spesse e scure, tendenti al blu.
E’ un vino con un buon corredo aromatico che al palato risulta intenso, di corpo, ricco di acidità fissa e tannino.
Il nocera è un vitigno a bacca nera storicamente diffuso in Sicilia, appartenente alle varietà antiche del patrimonio ampelografico dell’isola e oggi vinificato nelle DOC Faro, Mamertino e Sicilia,
È diffuso anche in Calabria, dove viene utilizzato per le DOC Bivongi, Isola Capo Rizzuto e S.Anna, oltre che in Francia, nel territorio della Provenza e del Beaujolais (patria del novello), dove si è diffuso con i nomi di “Suquet” e “Barbe du Sultan”.
Vitigno autoctono del sud Italia viene vinificato in purezza o in blend e storicamente coltivato nella zona del messinese, prima della diffusione negli altri territori. Molto affine alla famiglia dei nerelli e in particolare al Cappuccio, ha trovato la sua massima vocazione nel promontorio di Milazzo, dove negli ultimi anni alcune aziende lo hanno ripreso con risultati straordinari.
Piccola eccezione: Donnafugata, dopo anni di sperimentazione e grazie al campo sperimentale creato insieme all’Assessorato regionale e alle università siciliane volto a recuperare e valorizzare una selezione di antiche varietà dell’isola, l’ha impiantato nel 2015 nei propri vigneti di collina nel cuore dell’affascinante campagna siciliana a Contessa Entellina.
Il grappolo del nocera è di grandezza media (lunghezza 18 cm), piramidale, con un’ala, di aspetto spargolo; peduncolo visibile.
L’acino è di forma intermedia, buccia con pruina pronunciata e di colore nero-bluastro, regolarmente distribuito, di media consistenza; polpa succosa e molle e succo incolore. La produzione è abbondante e giunge a maturazione di solito a settembre.
Resiste bene alle malattie e al clima e viene spesso vinificato in purezza ma anche in blend con altre uve.
I biotipi utilizzati nella coltivazione del nocera sono molto limitati ad oggi, in particolare segnaliamo quello collinare da noi usato a che ha un grappolo e chicchi più grandi, rispetto a quello di montagna (usato a Faro Superiore) con chicchi leggermente più piccoli.
